INCONTRO CON DON ANIELLO MANGANIELLO

Per il secondo anno don Aniello ha accolto il nostro invito e mercoledì 21 marzo 2018, giorno in cui si ricordano le vittime di tutte le mafie, ha incontrato gli alunni delle classi terze della Scuola secondaria di primo grado di Offanengo. I ragazzi gli hanno rivolto alcune domande, che hanno costituito il punto di partenza per un dialogo/confronto. In particolare ne vogliamo ricordare due.

 

«Per quali motivi, secondo lei, un ragazzo decide di abbandonare la via della legalità e diventare camorrista?»

«Per prima cosa è la mancanza di cultura che causa questo. L'istruzione e la cultura sono degli strumenti importanti non solo per costruire il proprio futuro ma anche per crescere come persone libere. La cultura e l'istruzione ci permettono di conoscere le cose e di non farci strumentalizzare.  Oltre a questo, c'è la pubblicità che crea dei falsi bisogni, per soddisfare i quali alcuni ragazzi sono pronti a rivolgersi a chi assicura loro un guadagno facile, cioè le organizzazioni criminali, che permettono, ad esempio, ad un giovane che spaccia di guadagnare tanti soldi senza alcuna fatica. Ma il valore di una persona non deriva dall'abito firmato che indossa.» 

 

«Come si può combattere la camorra?»

«Tutti i cittadini possono combattere le associazioni criminali, opponendosi loro, ad esempio non comprando oggetti contraffatti o frutto di rapine o, ancora, denunciando i soprusi a cui si assiste, cioè rinunciando all'omertà.»